Poesia: La mia MOTO

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Diaframmacuore

Eri li, rilassata e spensierata, quasi dormivi. Aspettavi il tuo predatore, il tuo principe azzurro.

È stato un attimo, un istante amorevolmente fatale, un colpo di fulmine, un tatuaggio indelebile al cuore disegnato da Cupido ed Afrodite.
Fui incantato, inebriato dalla tua bellezza, ipnotizzato dal tuo fascino, stupefatto dalle tue curve perfette. Quando ti vidi il mio cuore batteva più di quanto possa immaginare, l’adrenalina scorreva più veloce del mio sangue, i brividi mi tenevano ritto ed attento. Lo sguardo era perso nella tua bellezza. Le mie orecchie non ascoltavano nient’altro che il tuo silenzio. Sentivo l’odore del tuo profumo. Assaporavo la voglia di possederti. Mi parlavi con lo sguardo, m’incitavi, mi provocavi, mi eccitavi, mi possedevi.
Non avevo parole, Tutto quello che sono riuscito a dire è stato un sospiro tremolante pieno d’emozione e speranza. Non ero sicuro che potevi essere mia. Cercavo un difetto, un particolare, un alibi che potesse addolcire l’amarezza del mio cuore al solo pensiero di non poterti vedere mai più.
Così nascosi la mia timidezza e mi feci avanti, impavido, imbottito d’orgoglio, sicuro di possederti. Quei passi scandivano il secondo, come un orologio, i miei occhi ti vedevano sempre più vicino, l’emozione saliva, il cuore batteva sempre più forte, mi sembrava di camminare in un tunnel dove facevi ombra alla luce accecante dell’uscita.
Ti afferrai ed in quel momento il mio cuore pompava più amore che sangue, gli occhi lacrimavano quasi, sbiadendo la tua meravigliosa immagine, era un’unione spirituale, un’emozione indescrivibile. Avevo la sensazione di toccare il mio angelo custode.
Ti portai via con me, nascondendoti dagli altri occhi invidiosi e sguardi impetuosi.
Ero l’uomo più felice del mondo.
Indossai lentamente la giacca con il sorriso stampato sulla faccia, dopodiché il casco e poi i guanti.
La cavalcai, sfiorando le sue meravigliose curve, in simbiosi con la sua forma. Sembrava quasi incastrarmi in essa.
La misi in moto, un brivido felino, un rombo da far resuscitare i sentimenti più nascosti.
Paura, gioia ed amore annidavano contemporaneamente nel mio corpo, dandomi una sensazione di piacere e soddisfazione.
Ora sei la mia donna.
Sei il mio primo pensiero che mi sveglia, l’ultimo che mi culla e mi addormenta.
Sei la cosa più bella che abbia mai avuto fin’ora, la cosa più entusiasmante, la più emozionante.
Sei la mia moto.

Ezio Pagano