Grazie a tutti !!

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TT2014

Volevo iniziare ringraziando quella splendida personcina della mia dolce metà, complice e vita delle mie giornate, che non solo mi capisce nel mio hobby motociclistico ma si rende partecipe e mi aiuta nel coltivarlo.

Grazie.

E volevo continuare ringraziando tutti voi che mi avete permesso, a mia insaputa, di vivere queste due giornate splendide in full immersion nei corsi del Team Traiettorie.

Per la prima volta in vita mia ho messo piedi dentro una pista e ho provato ad usare la moto al 100%, stressandola al massimo delle mie possibilità e testando riflessi, percezioni, sensibilità ed equilibrio. Per fortuna è andato tutto liscio e mi sono divertito alla follia 🙂   🙂 Provo a raccontare un po quello che mi è capitato anche se le parole sono sicuro non bastino.

Ho iniziato a girare in pista con la mia solita andatura che pensavo fosse già buona, ma a fine delle due giornate credetemi, ho migliorato del 150 % le mie capacità e la mia tecnica di guida penso si sia affinata un bel po. La cosa bella è che verificando il video iniziale e quello finale del mio giro in pista, la differenza si vede e si apprezza il lavoro fatto dagli istruttori della scuola FMI di Foggia.

Tante nozioni, tanta tecnica, tanti giri e divertimento con amici che coltivano la mia stessa passione.

La cosa bella è vedere come, una volta che ognuno di noi acquisiva la “tecnica” di guida impartita dagli istruttori le differenze dovute alla moto più nuova, agli pneumatici e a tutte quelle cose meccaniche che una moto di ultima generazione offre, le differenza tra la mia BUELL XB9S del 2003, la Suzuki bla bla bla dell’2010 , il BMW del 2014 o l’ultima R1 si assottigliavano, cosa che chiunque abbia partecipato a questi corsi potrà confermare.

Inoltre, è stato interessante notare come un ragazzo non ancora patentato ma che stava conseguendo la patente e che quindi si esercitava con la moto per la prima volta, in 2 giorni, abbia avuto i tempi ed i modi di girare di altri che sicuramente portavano la moto da più tempo di lui.

Ho imparato inoltre che non bisogna essere presuntuosi ed essere sicuri di saper portare la moto, anche se lo si fa da 40 anni. C’è sempre da imparare e nelle dimostrazioni con istruttori qualificati si vede.  Sapere andare forte con i nostri mezzi non significa sempre saper portare la moto cosi come portarla da 40 anni non significa saperci andare o ancora non significa che chi è andato in pista sappia portare la moto su strada, capendo le difficoltà del manto stradale, i punti di corda e tutte quelle nozioni tecniche che a mio parere solo un corso di guida ti puo’ dare. Come scrisse un filosofo greco “È impossibile per un uomo imparare ciò che crede di sapere già.”

Mi sono messo umilmente nella condizione zero, resettando le mie nozioni e cercando di imparare il piu’ possibile da queste due giornate. Mi si è aperto un mondo che non riuscivo a capire a fondo, esperienza bellissima che spero di ripetere.

Mentre seguivo la spiegazione in aula, si sentivano gli istruttori che provavano le moto ed apportavano qualche modifica di carattere tecnico come pressione degli pneumatici e regolazioni dei freni e frizione, ma pensavo fosse solo un effetto placebo perchè  quando ho ripreso la moto mi sembrava quella di prima anche se il dubbio che avessero apportato qualche modifica mi rimaneva.

Ho iniziato ad affrontare la pista, tutta di 1°, tirandolla fino al collo e stressando questa bellissima marcia 🙂 Quelle volte che ho provato a mettere la seconda sono uscito lungo in curva, anche se in traiettoria e pensavo fosse un problema di moto.

Poi Vincenzo, il capo istruttore mi ha fatto vedere come si poteva dominare la Buell anche in 3° e addirittura in 4° in spazi piccoli come quelli di un Kartodromo e ho capito che avevo io un blocco psicologico,mentale o fisico e volevo liberarmene.

Ho iniziato pian piano a lasciar scorrere la moto, a capire i tempi di inserimento delle marce, le frenate, le spinte sulle pedane, le scalate e a fine della 2° giornata la moto andava come un violino, un moto ondoso continuo, una fluidità che mi faceva accapponare la pelle, sensazioni di guida bellissime che sperso di riuscire a riprodurre in strada più che altro per una questione di sicurezza mia e di chi mi  accompagna.

Alla verifica finale mettendo i due video fatti dagli istruttori a confronto la differenza era netta e mi sono meravigliato, la mia moto si puo’ guidare in modo fluido ed elegante, ed il motore puo’ ruggire in una sinfonia di accelerazioni e scalate con la stessa goduria nell’ascolto di una bella canzone.

Mi sono meravigliato quando alla consegna del diploma di partecipazione gli istruttori mi hanno fatto i complimenti e mi hanno letto la scheda tecnica della mia moto all’arrivo in pista: Gomme piatte e con scalini ormai diventate d’annata , mescole differenti tra di loro e arrivate ormai alla frutta, nonchè freni praticamente finiti. Se fosse stato per loro la mia moto non avrebbe dovuto girare ma poi mi hanno confessato di non avermi detto niente per non inibirmi, ma la cosa che mi ha fatto emozionare è stato quando mi hanno detto che nonostante le varie difficoltà meccaniche evidenziate dalla scheda tecnica avevo portato la moto come in un corso di guida avanazato.

Insomma, mi sono sentito di aver dato il massimo e provato a me stesso che quel diavolo giallo della Buellina si pio’ portare bene, è molto manovrabile ed è ancora in grado di regalare emozioni infinite, inoltre ho ancora tanto tantissimo da imparare.

 

Spero di postare qualche bella foto non appena il fotografo me le manderà !!!

Grazie.